lunedì 27 agosto 2012

Curve di casa mia

Dopo gli infiniti rettilinei del grande nord ci voleva qualcosa che mi desse un'ultima scossa, un pieno di curve nostrane, di quelle che ti fanno divertire sicuro. Così complice un'aria decisamente più freschina dei giorni scorsi ed un cielo azzurro che più terso non si può... stamane rimetto in moto il boxer dopo 4 giorni di stop in garage e salto in sella.

Il traffico della città non è ancora a regime normale e mi permette di giungere alle montagne prima del solito. Il primo passo è lo Spluga, oltre la diga il lago è quasi vuoto, siamo a fine estate, e le riserve idriche d'alta quota stanno finendo. Scendo nell'Hinterrhein, percorro un piccolo tratto di vallata verso nord (la stessa percorsa qualche giorno fa al rientro dalla Norvegia) e torno subito in Engadina con l'Albulapass, accompagnato dal suo trenino rosso caratteristico che di tanto in tanto spunta accanto alla strada. Le curve sono ampie e veloci sul Pass dal Fuorn, le buffe scritte in romancio caratterizzano anche tutta la Val Müstair dalla quale parte l'Umbrailpass, giunto al termine del quale, non si può evitare di godersi lo splendido cielo ed il sole che brucia la pelle mangiando un mitico panino salsiccia e crauti sul tetto d'Italia, al Passo del Stelvio.
36 tornanti caratterizzano la discesa verso Bormio, l'aria è frizzante in quota, calda in valle, si risale subito da Valfurva su un altro passo mitico, il Gavia, c'è poco traffico e anche la discesa verso Ponte di Legno si fa agevolmente nonostante la strada sia molto stretta. Percorro un pezzettino di alta Valle Camonica e poi attacco uno dei più duri per i ciclisti, il Passo della Foppa, meglio conosciuto come Mortirolo, non altissimo come quota, ma caratterizzato da forti pendenze, soprattutto sul versante valtellinese, non è un problema per il boxer, che strilla piegando a destra e a sinistra.
Non è finita, perchè dopo un assaggio del traffico infernale che la caratterizza, lascio la Valtellina a Morbegno per fare, col sole che ormai sta tramontando, il Passo San Marco. Il sole è più basso di me, le valli sono già in ombra, la strada è deserta e le gomme, finalmente, toccano l'asfalto fino alla spalla.
Andavano consumate anche ai lati.


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