mercoledì 8 agosto 2012

Vesterålen

L'approccio alle Vesterålen non è stato dei migliori, almeno dal punto di vista meteorologico. Dopo ormai diversi giorni davvero splendidi oggi è una giornata cupa, grigia. Un vero peccato per la zona in cui mi trovo, con un cielo così scuro l'azzurro delle baie si vede appena ed i fiordi acquistano un'aria più malinconica. 
Dopo una traversata di circa un'ora e mezza alla capitano Achab che mi ha costretto a limitare le chiacchiere con un motociclista russo, anch'egli solitario, per tenere gli occhi puntati sull'orizzonte per evitare il mal di mare, attraverso ad andatura lenta le isole dell'arcipelago, Andøya, Hinnøya, Langøya, sono tutte collegate da ponti, opere incredibili che consentono ai norvegesi di viversi tutto il loro territorio, senza lasciare isolato nessuno. Il paesaggio è ancora diverso, il mare si alterna alla campagna, niente più renne, ma nei pressi delle fattorie ricompaiono mucche e vitellini. I bambini dai capelli d'oro ti fanno "ciao" quando passi lento attraverso i loro villaggi... e quelle manine ti fanno scordare il grigiore delle nuvole e ti aprono il cuore... anche questa è Norvegia.


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